martedì 9 ottobre 2007

Il Canto della Cecità



Ciao a tutti presento il mio primo libro di narrativa edito ormai da un anno per la Edizioni Creativa di Napoli. Il libro è in vendita su
o su richiesta nelle librerie della zona
Se mi chiedessero il perché di questo libro non saprei rispondere. Proverei ad inventare le frasi pur di trovare una spiegazione ma, mi affido al buon senso di chi legge e di chi sa interpretare le parole dell’anima perché, essendo la sua autobiografia, non può essere esplicata con un linguaggio diverso. Il Canto della Cecità ha una gestazione di ben sei anni; è da quando avevo sedici anni che provo a scriverlo ma c’è sempre stato qualcosa che mi ha bloccato, che mi ha impedito la sua stesura, simile ad un vuoto incolmabile che ferma il pensiero. Sovente ho abbandonato il progetto ed ho quasi creduto che fosse impossibile spiegare i propri tormenti, unire razionale ed irrazionale; materializzare lo spirito. Oggi, ad opera conclusa, posso rispondere positivamente a quei dubbi ed ho capito che ci sono momenti speciali che devono essere spiegati con parole altrettanto speciali. Che ci sono sogni che non hanno tempo ed immagini, che hanno bisogno di una critica che superi la razionalità. Che esiste un tempo per ricordare con dolce malinconia, ed un tempo per dimenticare senza avere paura delle conseguenze. Se tutto questo compone l’autobiografia di un’anima, allora io ho provato a scriverla e senza aver paura del dopo, le ho detto:<> Grazie. Martino Ciano. Roma, 24 ottobre 2004
POSTFAZIONE: Il Canto della Cecità non è un’autobiografia dell’autore ma vuol rappresentare un viaggio immaginario che si focalizza sull’Io. Il protagonista, per l’appunto Io è stato creato sulla base di questo presupposto. A chiunque legga si consiglia la sola auto-trasmigrazione nell’opera. Esso è un viaggio per tutti e per nessuno. Motivare il Canto della Cecità è inutile e puerile e poi nessun autore potrebbe mai spiegare il perché delle emozioni che vivono nelle sue parole.
ALCUNI COMMENTI: “Il canto della cecità”… a cosa si fa riferimento?? Di cosa si parla? Qual è il significato di questa “cecità”?? Beh, bisogna dire che la cecità di cui si parla nel libro è tutto altro che patologica, non si ferma alla normale apparenza, ma bensì viene sopraffatta e vinta dalla speranza, che è sempre l’ultima a morire!!! La speranza stessa citata riesce a far sviluppare nel protagonista dell’opera una voglia di ricercare il Bene, una voglia di riconquistare ciò che ha perduto e ciò che non ha mai provato fino a quel momento anche a costo di dover perdere tutto ciò che gli è di più caro, combattendo contro il Male che si annida nel nostro essere già dalla nascita e che si deve provvedere a placare in tutti i modi possibili. L’umanità stessa è cieca, avida di potere, senza cuore e sentimenti, ma con un po’ di coraggio, come è scritto anche nel libro, si riesce a sconfiggere tutto ciò che di oscuro la opprime!!! Leggere questo libro significa intraprendere un’analisi del proprio inconscio, delle proprie emozioni e della propria vita, l’umanità tutta convive ogni giorno con il Bene o con il Male e pertanto se si viene sopraffatti dalla presunzione ecco che nell’individuo c’è l’esplosione totale della perfidia ai danni della clemenza e dell’amore!!! Ogni personaggio è descritto secondo la propria caratteristica, pertanto ad ogni personaggio è legato uno stato d’animo che è il tassello che, insieme agli altri, completa il carattere e la vita stessa del protagonista che ha vissuto fino a quel momento. Le sensazioni che si provano leggendo questo libro sono molte, si viene presi da queste e poi è difficile esserne sottratti…ritengo che sia impossibile che nessuno abbia mai vissuto almeno una delle situazioni descritte nel testo, sono chiari rifacimenti alla realtà effettuale e comunque chiunque ha letto o leggerà questo libro potrà affermare : “Questa situazione l’ho vissuta anch’io !!!!”. Infatti questo libro è caratterizzato da un groviglio di situazioni, ad ogni situazione pertanto è legato uno stato d’animo che facilmente riesce ad arpionarsi al lettore…è un errore comunque catalogare queste situazioni come fantasiose e futili, ciò che pone le basi a tutto ciò è qualcosa di veramente profondo e incolmabile, non sono per niente storielle adolescenziali o giù di lì, nascondono qualcosa di estremamente ampio e di spaventosamente riconducibile alla vita quotidiana di ogni singolo individuo che vive in questo mondo. Viviamo in questo mondo, siamo schiavi e succubi di due grandi fonti di potenza : Bene e Male, ogni uomo ama e odia (lo diceva anche Catullo) e ogni uomo è in grado di fronteggiare le meschinità con la benevolenza se ne è capace e se la sua indole glielo permette!!! Non nascondo di aver letto e riletto il libro per almeno dieci volte e più leggevo più mi affascinava, i miei occhi hanno versato lacrime e il mio cuore si è trovato a dover essere riempito di emozioni straordinarie…l’unica cosa che mi sento di dire è che questo è un libro su cui riflettere molto ed attentamente per coglierne tutti i suoi significati spesso nascosti!!! Con questo esprimo una chiara approvazione verso l’autore, Martino, e verso la sua costanza e la sua ferrea decisione di esprimere tutto ciò tanto da emozionare e coinvolgere chi ha deciso di aiutarlo a rendersi partecipe di questo splendido mondo che è l’arte!!!!!!!!!

che dire per me questo libro è un cristallo che trafigge l’anima e tutti i suoi riflessi fuoriescono dal corpo, prima la paura assale la mente, stravolta dal vedere le forze che indirizzano i comportamenti e le azioni, poi domina la quiete e la calma..si capisce di piu se stessi e ci si rincuora del fatto che a provare certe cose non si è da soli. questo libro è una descizione romanzata e personificata in personaggi ed eventi e immagini di quel complesso intrinseco di forze che si agitano convulse nel nostro intimo. un libro indubbiamente attraente, poetico etereo crudele freddo caldo cinico un misto seducente tra reale e fantasia,razionalità e follia, paura e coraggio il tutto avvolto in uno spesso velo di misticismo di esoterismo di simbologia che al lettore attento e colto sicuramente non può sfuggire. un libro che si legge in un giorno e ti segna per sempre.

Dopo qualche secondo dalla fine della lettura di questo libro, il primo pensiero che illumina la mia mente è il seguente: ” LA CONOSCENZA NASCE DALLA SOFFERENZA “. Un percorso straziante dell’anima, contraddistinto dalla sofferenza e dal dolore, sottolinea la tribolazione e la precarietà umana. L’uomo è come un naufrago sbattuto sulla spiaggia dalle onde impetuosee,e riempie il luogo circostante da un lugubre lamento: come è naturale che avvenga, come uno che nella vita dovrà sopportare tanti mali.Il Canto della Cecità, è simile ad un viaggio dantesco: dall’ Inferno al Paradiso, dal Male al Bene; l’uomo comprende i propri errori durante il percorso, dopodichè raggiunge la conoscenza, l’equilibrio. Complimenti vivissimi per quest’opera che è riuscita, in modo eccellente, a descrivere la storia dell’ anima di ogni individuo…

Nessun commento: